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martedì 25 settembre 2012

In merito alle province...Pronti a spendere il 15% in più di assicurazione auto?


Alla vigilia della decisione del TAR della Lombardia che potrebbe ribaltare il decreto del governo, dichiarando anticostituzionale l'accorpamento delle province una falsa nota d'accordo, lanciata sulla stampa nelle scorse settimane, si è rivelata un tentativo di assolo mal riuscito da parte delle campane della Città degli Angeli. Spieghiamoci meglio: il comune di Saronno, la cui voglia di protagonismo
è stata (ovviamente…) mal digerita dai comuni limitrofi, ha voluto fare le pentole e pure i coperchi, ma prima ancora che ci fosse l’ufficialità della decisione. E, come era ovvio che accadesse, praticamente tutti i comuni limitrofi non hanno ritenuto opportuno giocare un ruolo di comparsa in questo atto. Purtroppo per il comune di Saronno questa situazione non è uguale a quella della Saronno Servizi, dove detenendo il 98% delle quote la sempre meno partecipativa giunta Porro ha fatto e disfatto come ha voluto, fregandosene bellamente del parere degli altri soci, perdendo l’ennesima occasione per fare quadrato e creare qualcosa di solido e costruttivo.
Ma riepiloghiamo quanto accaduto nelle scorse settimane: il comune di Saronno, attraverso l'assessore dalle sette deleghe, fa sapere che nella "natura" della nostra città c'è Milano (probabilmente riferendosi al cemento…). Ovviamente facendosene un baffo delle opinioni altrui, che in questo caso, a differenza dell’affaire Saronno Servizi, magari avrebbero un po’ più di voce in capitolo. Manco una riunione, insomma, se non a cose fatte. Nei giorni successivi il comune di Caronno Pertusella, lo segue da bravo Fido (per mera appartenenza alla stessa parte politica?), ma per fortuna, i comuni di Uboldo, Origgio e Gerenzano pensano che non sia il caso di esprimersi in tal senso, riservandosi la facoltà di pensarci e valutare pro e contro, a differenza di ciò che ha fatto il comune di Saronno e nella fattispecie il suo assessore alle sette deleghe, attratto magari dal fascino politico della figura di un Pisapia che in tanti, a Milano, rimpiangono ancora di aver votato.
Comunque, dopo qualche giorno avviene la fatidica riunione: ovviamente ben sapendo quale fosse l'orientamento della maggiore realtà locale del comprensorio, non avendo spazio di confronto, i comuni limitrofi si sono limitati ad esprimere il proprio parere. Pensate, c’è stata pure la presenza del sindaco di Solaro che ha pure sottolineato il pessimo rapporto avuto con la Provincia di Milano in questi anni. Arrivare al risultato finale è fin troppo semplice: Saronno spingerà il piede sull’acceleratore chiedendo di essere accorpata a Milano (seguita dalla Fido Caronno…) e finendo quasi certamente nel dimenticatoio (a Milano avranno da pensare anche a Zelo Surrigone o Zibido San Giacomo, mica paglia…) mentre altri, con magari un briciolo in più di senso della realtà, chiederanno di essere protagonisti del proprio futuro, proponendo soluzioni molto più utili alla causa che non quelle meramente politiche. Deciderà, alla fine, il governo. Ma una cosa è sotto gli occhi di tutti: Saronno (come sta facendo in città, lo fa anche fuori, nei rapporti con gli altri) si è arrogata il diritto di scegliere al posto degli altri, salvo ascoltarli dopo aver sparato i fuochi artificiali. Ma questa non è una festa: si tratta del futuro non solo dei quasi 40mila saronnesi ma di tutta una macro-città (di oltre il doppio di abitanti) che non può e non deve ragionare a compartimenti stagni.
Ma purtroppo, grazie all’ennesima dimostrazione di arroganza e presunzione, temiamo si tratti dell’ennesima occasione persa...

P.s.

Sapete che se dovessimo andare sotto Milano... spenderemmo il 15% in più di assicurazione auto?

sabato 7 luglio 2012

Il fumo delle sette deleghe...


Se c’era bisogno di una conferma, ecco, finalmente è arrivata. 


Prendete l’ultimo numero di “Saronno Sette”: vi stupirete guardando che, in tre delle otto facciate, campeggia una pagina che recita più o meno “Inserzionisti disperatamente cercansi”. Tralasciando il fatto che la quarta è una pubblicità “finta” (è lo stampatore che mette il proprio logo) diventa evidente soprattutto una cosa: il prodotto, così come è fatto, non è appetibile. La rivoluzione copernicana trionfalmente annunciata dall’assessore dalle SETTE DELEGHE (tanto per cambiare) e dalla sua corte dei miracoli (leggasi ufficio stampa o comunicazione, o relazioni esterne, chiamatelo come vi pare ma comunque totalmente inutile, vista la quantità di comunicati e notizie alla stampa fornite) qualche tempo fa, ha messo tragicamente a nudo l’inutilità di un prodotto del genere che ha mostrato tutti i suoi limiti.

Mai era capitato, a memoria, nella storia sia del “Saronno Sette” che del defunto (o meglio, ucciso) “Città di Saronno”, vedere così tanti spazi bianchi, carta letteralmente buttata nel WC..(con quel che costa…): piuttosto si cercava di riempirlo con i contenuti, quelli che, da quando quello che era il giornale delle associazioni oggi diventato il megafono della Giunta mancano proprio.

Se fosse in vendita anche a un centesimo, non lo comprerebbe proprio nessuno: otto pagine in cui campeggiano le elucubrazioni degli assessori di turno, il quadratone della radio amica, le iniziative degli amici degli amici e, sparsi qua e là senza un ordine logico, finalmente, gli annunci delle associazioni.

Una Babele di contenuti, nessuno che c’azzecca (cit.) con l’altro. Otto fogli per 5mila copie di inutilità che gridano vendetta: ovvio che nessuno voglia farci pubblicità.

Parliamoci chiaro: ce lo avevano venduto come l’uovo di Colombo, l’invenzione che doveva cambiare la storia della comunicazione. Sta facendo la stessa fine del Titanic: ci raccontavano che era inaffondabile, invece alla resa dei conti ha pagato tutte le sue magagne e sta affondando miseramente. 

Non veniteci a parlare di crisi (se si fossero tenuti i canoni dei vecchi giornali comunali, la pubblicità sarebbe arrivata, con un prodotto competitivo…): gli inserzionisti investono su chi dà adeguata visibilità. Saronno Sette, oggi, è un triste giornalino dei partiti della giunta e dei loro amichetti con l’aggiunta di qualche associazione che mette coraggiosamente il proprio annuncio. Un prodotto fantastico come bere una birra calda in spiaggia al 15 di agosto. Forse anche chi ha avuto l’ardire di accettare di stamparlo si starà pentendo amaramente…

mercoledì 6 giugno 2012

Photoshop 4 dummies... lo stemma della città




Ci mancava anche questa. Anziché pensare alle cose serie, come ad esempio “l’addio” del presidente Alberto Fidanza alla “Saronno Servizi”, puntualmente trasformato in barzelletta (“ha avuto dalla sua azienda un incarico che li impegnerà molto” è stata l’esilarante versione del sindaco, degna davvero di Zelig) cosa ci propinano? Niente popò (esatto, popò…) di meno che IL NUOVO STEMMA DEL COMUNE DI SARONNO!!!
Partorito da quel vulcano di idee che è l’ufficio comunicazione, sotto l’immaginabile guida dell’omino coi baffi che una ne fa e cento ne pensa (e per fortuna ne fa solo una ogni cento, sennò saremmo veramente a posto…) il nuovo stemma ha il pregio di provocare, alla vista, lo stesso effetto di una dose di Guttalax.
Dire che è osceno è poco: sembra un’immaginetta scaricata da qualche sito internet di principianti di Photoshop”, o da un concorso di disegno per scuole elementari. Penose, poi, le giustificazioni: Una scelta attuata per uniformare le comunicazioni dirette sia all’interno che all’esterno” (???), “creare un format grafico per dare alla Città di Saronno un’immagine di grande valore, un’identità precisa, chiara e omogenea che renda le comunicazioni del Comune immediatamente e facilmente identificabili” (??????) e ancora “l’usabilità e la semplicità del manuale diventano punti di forza per una sua corretta applicazione” (?????????).
Per favore, qualcuno può tradurre? Corretta applicazione? Immagine di grande valore? Uniformare le comunicazioni? Ma cosa significa? Cosa aveva che non andava lo stemma precedente, quello sì, storico? Segno REALE di una tradizione cittadina?
Il nuovo stemma significa che dovranno cambiare anche tutta la carta intestata, e che quella ora esistente andrà buttata nel cestino? Insomma, altri costi? 
Al di là dell’aspetto estetico (davvero orribile) ci si chiede davvero perché un ufficio comunicazione che manco comunica alla gente le modalità della giornata senz’auto, debba spendere risorse (è possibile sapere quali?) in questa maniera. Scordandosi (come sta facendo la Giunta attuale) che i problemi sono ben altri…

domenica 3 giugno 2012

MA CI FACCIA IL PIACERE…



“L’evento ha carattere di sensibilizzazione verso l’uso dei mezzi alternativi all’auto privata e s’inserisce nell’ambito del piano di azione per il miglioramento della qualità dell’aria”.
Avete letto bene: “piano d’azione”, lo hanno definito proprio così. Sappiamo che faticate a crederci, eppure andate a prendere l’ultimo numero del megafono della Giunta (pardon, del Saronno Sette) e andate all’ultima pagina. Non dovete neanche fare la fatica di sfogliare le pagine di un foglietto auto incensante ormai inutile ai cittadini: basta girarlo dall’altra parte.
Quattro scarne righe, per dire che c’è la domenica senz’auto. Indicazioni sulla zona dove sarà effettuato zero. In fondo, chissenefrega di quei poveri cristi che devono andare a lavorare lo stesso? Qualche percorso alternativo, sul momento, se lo inventeranno… C’è di più: quali iniziative collaterali sono state organizzate? Biciclettate, grigliate al parco Lura (ah no, le grigliate sono sconsigliate dal sindaco, fanno male all’ozono) oppure festicciole in centro? Boh, chi può dirlo, informazione zero.
Ma torniamo al vero motivo di questa domenica senz’auto: LA SENSIBILIZZAZIONE. Meglio sarebbe dire L’EDUCAZIONE, perché, come è noto, questa amministrazione ha lo scopo precipuo di EDUCARE i saronnesi a fare le cose giuste. Volete un esempio? Facile, facilissimo, i 30 all’ora.
Ora, diteci quanti automobilisti saronnesi rispettano questo limite oggi. Ve lo diciamo noi: nessuno. Neanche i nostri assessori o consiglieri quando vanno in macchina. I 30 all’ora sono una vera e propria burattinata, un modo per buttare al cesso litri di vernice bianca e rossa e soldi per fare i cartelli di limite di velocità. Ogni tanto però c’è l’immancabile agguato della Polizia locale, con la pattuglia che si nasconde non vicino all’ospedale, all’oratorio e alla scuola (che magari sarebbero punti sensibili, e dove sarebbe RACCOMANDABILE andare piano) bensì su quelle vie dove è impensabile andare a meno di 50. Colpirne uno per educarne cento, insomma. L’importante, e lo abbiamo già detto mille volte, non è fare. E’ far finta di essere bravi, far vedere cose che non ci sono. Intanto domani andatevene a piedi e dopodomani, quando tornate da Solaro sfrecciando pericolosamente a 50 all’ora, sperate che immediatamente dopo il cartello “Saronno” non ci sia nascosta una pattuglia.
Vi facciamo infine grazia del “miglioramento della qualità dell’aria”: quest’inverno vi ricordate quanti sono stati i provvedimenti presi da questa giunta che ha così a cuore l’ambiente per combattere l’inquinamento? Faticherete a crederci: zero…

domenica 13 maggio 2012

Chi ha orecchie per intender...

LA STORIELLA DELLA DOMENICA: IL MEDICO E L’AVVOCATO   L’avvocato va dal medico e gli dice che ha grossi “problemi in famiglia”, che gli han causato un gran mal di pancia. Il dottore, anziché dargli un farmaco, lo convince che passerà presto, che è solo un malanno passeggero. L’avvocato, che anche se non è divorzista capisce bene quanto costi una separazione ci riflette, e alla fine arriva alla conclusione che sì, il mal di pancia passerà. La famiglia è più importante, niente divorzio: sarebbe un salasso per tutti. Sappiamo tutti però come vanno a finire certe cose: lo sa anche il medico che certi mal di pancia, purtroppo, si evolvono in dolorosissime ulcere… Lo immagina anche l’avvocato, ma tutti e due convengono su un fatto: cosa ne penserebbero i vicini, gli amici, se quella che loro vogliono far passare come la famiglia modello, allegra e serena, la “famiglia del mulino bianco”, in realtà è solo un gruppo di persone che, all’interno delle quattro mura (in questo caso non domestiche…) se le canta di santa ragione ogni giorno? L’importante non è essere, ma apparire: sarà contenta una nota ditta farmaceutica, cui sono state ordinate “casse di Maalox, per pettinarci lo stomaco”. Peccato che la canzone giusta sia un’altra, la cantava il secolo scorso un certo Carlo Buti e suonava tipo “Lasciamoci così senza rancor….”.

lunedì 7 maggio 2012

Staccate il respiratore, questo è accanimento terapeutico

Segnatevi queste parole. Non vogliamo fare gli oracoli improvvisati, ma già sappiamo come andrà a finire. Come? Ve lo spieghiamo subito. I risultati elettorali hanno sancito in modo irrevocabile che alcuni (Lega e Pdl, tanto per non far nomi) devono ripartire daccapo se non vogliono morire (ne saranno capaci?), che altri esultano ma “passavano di lì per caso” (i grillini) e soprattutto che il Pd resta (dopo essere stato risparmiato dalla fine della prima Repubblica, allora si chiamava Pci checché ne dicano i cattocomunisti) grazie unicamente al suo zoccolo duro che non muore mai. Cosa c’entra con Saronno, direte voi? Tanto, tantissimo, perché questo risultato non fa altro che confermare quanto accaduto due anni fa, quando il generale Porro e la sua truppa si insediarono al potere: in quell’occasione non furono loro a vincere la guerra, ma gli altri a perderla (anche se loro ce la raccontano in modo diverso). Lo sanno tutti, ma loro fan finta di niente. Stessa cosa che peraltro accade oggi: il risultato delle elezioni odierne servirà al nostro primo cittadino per tirare il fiato, raccontare ai giornalisti al question time che tutto va bene e i mal di pancia non ci sono mai stati, che la sinistra scoppia di salute e il futuro è rosa (tendente al rosso….). Lo sanno pure i muri che non è così, ma in fondo vuoi mettere? Adesso altre due settimane (ci sono i ballottaggi…) in cui respirare, magari per tentare di ricucire uno strappo che ormai strappo non è più. E’ una voragine sotto i piedi, ma per fortuna ci sono i mali altrui, che servono a nascondere la triste realtà di una maggioranza che non decide più nulla, di un sindaco in balia dei suoi stessi uomini, di una coalizione eterogenea che ha fallito nel recente passato ovunque, e non si capisce perché dovrebbe tenere proprio a Saronno. Basterebbe aver studiato la storia, manco quella antica, quella recente. Anche la storia politica, perché tutti gli indizi vanno nella stessa direzione: nascondere i problemi non serve a nulla, si finisce solo per ritardare a staccare il respiratore a un malato terminale. Sorridiamo pure sulla battuta di Berlusconi esiliato in Russia da Putin, sul Trota e le sue lauree, sul terzo polo che è diventato ormai l’ultimo polo, sui grillini “che tanto dureranno lo spazio di una primavera”. Intanto la Saronno Servizi affonda, il teatro invece pure, la viabilità cittadina fa pietà, il bilancio è zeppo di contraddizioni, i dipendenti comunali sono contenti come un pinguino nel Sahara, l’Imu per i commercianti è all’uno per cento e Saronno peggiora di giorno in giorno. Non se ne intendono neppure di musica, non ricordano neppure uno dei più famosi cantautori italiani, sinistrorso doc. La “Chanson de Geste” con Roland protagonista, manco quella gli ha insegnato nulla. E intanto Saronno affonda. “grazie a Dio è l'ELECTION DAY"…

sabato 28 aprile 2012

Tanto per cambiare...

Ormai ci stiamo abituando. Sembra di essere davvero all’ombra del Cremlino ai tempi pre-Glasnost. Tutto ormai, in quel fortino che è diventato il Municipio, si fa quasi sotto silenzio: dalla nomina dei nuovi assessori (ma a proposito, i compensi sono diminuiti come promesso?) alla Saronno Servizi, all’agitazione della Polizia locale, al Teatro, fino agli argomenti più leggeri, come ad esempio il blocco del traffico previsto per questa domenica. Capita dunque che, annunciato (è vero…) da mesi, domenica 29 ci sia stato il blocco del traffico. Peccato che la maggior parte dei cittadini non lo sapesse, perché di manifesti non ne sono stati affissi da nessuna parte. Solo al venerdì sera precedente(!) sono state, in fretta e furia, allestite ai limiti della zona interdetta (al traffico, non all’intelligenza di noi poveri cittadini) le transenne con cartelli illeggibili se non da mezzo metro di distanza. Il perché è presto detto: l’impegno del sindaco e della sua Giunta è, dall’inizio del mandato, quello di “educare i cittadini” e poco importa che il 101% delle decisioni prese fino a oggi non trovino consenso presso i saronnesi, ma chissenefrega? Noi mettiamo i 30 all’ora, le domeniche ecologiche quando non servono, allarmiamo tutti dicendo che non riusciamo forse a pagare gli stipendi ai dipendenti comunali per colpa del governo (si badi bene, non per l’Imu sulla prima casa, ma sul resto…) e almeno ci si lava la coscienza. Proprio come si è fatto con questa (e la prossima) domenica ecologica (domandina facile facile: quanti di voi sanno quando?). Il bello è che lo sanno in pochi. E pure gli ecologisti, nel loro piccolo, si incazzano (vedi i blog su internet di quelli veri, di ecologisti…): bella mossa del neo assessore (che evidentemente l’ha avallata, ma se avesse avuto un briciolo di coscienza ecologista avrebbe magari consigliato di lasciar perdere), dell’assessore alle sette (de)leghe nonché omino Bialetti (che continua a servire caffè amarissimi a tutti) che manco si sogna, sull’ultimo numero di quella “Pravda” che è diventata Saronno Sette di annunciare il blocco del traffico in centro, per finire con il sindaco, che sulla sua pagina facebook, non senza imbarazzo, risponde a una cittadina “Saronno sette, sito e giornali ne hanno parlato, da tempo”. Ma quando??? Peccato che tanti che non hanno internet, non leggono i giornali e non prendono Saronno Sette (ma chi si ricorda di quando ne hanno parlato? E quando l’hanno confermato?) però in fondo, chissenefrega? Facciamo la domenica finto ecologica, altra perla incastonata nel diadema da questa amministrazione degli autogol. Per gli amanti (datati) del calcio, ricordano molto Comunardo Niccolai. Classe 1946, diventato famoso non tanto per le virtù calcistiche, quanto per la sua innata attitudine a segnare. Nella propria porta. Esattamente la stessa cosa che sta facendo l’attuale giunta. Ma chissenefrega, l’importante è educare…

domenica 15 aprile 2012

Er faccialibro de noartri... (Saronnesi)


Un problema tecnico? 

Un piccolo guasto? 

Un’anomalia di funzionamento? 



Ma va, semplicemente altri soldi spesi in modo inopportuno (usando un termine politicamente corretto) . No, non parliamo della splendida tettoia che custodisce le biciclette dei dipendenti comunali che si recano al lavoro (esteticamente gradevole ma soprattutto utile alla comunità e ad un prezzo irrisorio), ma semplicemente di quella che voleva e doveva essere la svolta nel rapporto fra il nutrito mondo della associazioni saronnesi e la cittadinanza.

Si tratta del sito internet www.associazionisaronno.it , che pomposamente l’assessore alla Cultura Cecilia Cavaterra quasi un anno fa (era il 5 maggio 2011, come si evince dall’articolo
http://www3.varesenews.it/comuni/saronno/articolo.php?id=203297) presentava così: «Tre sono le sezioni principali volte a soddisfare le esigenze più comuni emerse durante una serie d'incontri con le associazioni saronnesi – spiega l’assessore Cavaterra -. Nello specifico: Social network: una sezione del sito paragonabile a Facebook, all'interno della quale le associazioni potranno indicare i propri contatti, le finalità, i responsabili, stringere amicizie e scambiarsi messaggi, in modo da coordinare facilmente iniziative comuni. Calendario eventi: un calendario comune all'interno del quale tutti, compresi i normali cittadini, potranno vedere le varie iniziative presenti a Saronno, ciascuna con descrizione e contatti; in modo da sapere sempre cosa succede in città ed evitare sovrapposizioni di eventi simili. Forum di discussione: permetterà il dialogo tra cittadini e associazioni, oltre a prevedere un archivio documentale con le richieste più comuni. Inizialmente, questa sezione sarà chiusa, per meglio gestire le operazioni riguardo al resto del sito».

Ebbene, dopo un anno è giusto fare un bilancio: vogliamo definirlo  - diciamo così – deludente? E’ vero, tante sono le associazioni scritte (ma non tantissime, a giudicare dalla pagina http://www.associazionisaronno.it/index.php?option=com_wrapper&view=wrapper&Itemid=50) 
ma dopo il boom iniziale c’è stato il buio totale!!!

Dei tre obiettivi fissati dall’assessore Cavaterra solo il calendario eventi è aggiornato (anche se per esempio, andando alla pagina
http://www.associazionisaronno.it/index.php?option=com_jcalpro&extmode=cal&Itemid=8 la cosa sembra un po’ confusionaria) ma per quanto riguarda il «forum di discussione» (mai partito, a quanto pare) o la funzione «social network» siamo un po’ lontani dagli obiettivi che qualcuno si era preposto.

La poca utilità di tale sito la si evince anche cliccando su questa pagina: http://www.associazionisaronno.it/index.php?option=com_community&view=frontpage&Itemid=6. Qui potrete vedere le attività eseguite in ordine cronologico alle suddette associazioni. Le ultime quattro, peraltro, piuttosto datate: una marzo, una a febbraio, due a gennaio, due a novembre 2011. Quasi tutte per cambiare avatar.
Il bello è che questo sito è stato regolarmente pagato dal comune, a prezzo sicuramente «di mercato» ma comunque pagato.(QUANTO?)

Allora è giusto parlare in questo caso di soldi sprecati, che potevano essere magari utilizzati per qualcosa di più utile? Magari non togliendoli (ma ci torneremo anche su questo, ) a chi ne ha bisogno, pochi che siano?

Dimenticavamo un piccolo particolare: a chi è stata affidata la realizzazione del sito (che, ripetiamo, è bello esteticamente e anche funzionale, a voler essere onesti, peccato serva a poco)?

La risposta la trovate nella prima riga di questo scritto, che guarda caso è la traduzione e calza proprio a pennello!
O in fondo ad ogni pagina del sito delle associazioni, sotto la voce «powered by». Poi guardate chi ha rilasciato le dichiarazioni su Varesenews quando venne presentato il sito, mescolate il tutto e avrete la vostra (anzi la TU@) risposta.

Buona settimana a tutti.

mercoledì 11 aprile 2012

Peccato che sia tutto maledettamente vero…


Pasqua è – da sempre – sinonimo di Resurrezione.

La Pasqua di quest’anno ci ha portato, a Saronno, poche “Resurrezioni”, anzi: da Don Rolla “promosso” (speriamo non in accezione latina…) a Lecco alla protesta dei vigili, a una Saronno Servizi che sembra la Costa Concordia (per fargli un complimento) o forse meglio il Titanic (che non passa di moda, purtroppo, quando si parla delle decisioni della giunta Porro). Manca qualcosa? Certo che sì, il consiglio comunale.

Dove i rappresentanti dei 646 socialisti di Saronno che si autonominano “Maggioranza dei saronnesi” (sic…) riescono, grazie anche all’inutilità dell’attuale opposizione (in disarmo manco fosse l’Inter del trio Gasperini-Ranieri-Stramaccioni) a far approvare il Dat (tranquilli, cittadini, non è una nuova tassa, è semplicemente la vittoria a braccio di ferro di un gruppo che si fa forte di un assessore che sta logorando il capitale dei dipendenti comunali, di questi tempi) cosicché potrai andare in Comune (dicono) a firmare un registro e decidere cosa fare (sperando che quel giorno sia tanto lontano) mentre stai morendo. Per fortuna un briciolo di lucidità del sindaco appena tornato fresco fresco dagli Usa e del suo presidente del consiglio (in aggiunta all’ex direttore delle poste italiane, che di bandiere da quando è entrato in politica ne ha cambiate tante…) salvano almeno la faccia (forse, ma diamogli il beneficio del dubbio) della frammentata maggioranza, ma l’effetto è devastante ugualmente.

Manca qualcosa? Yes, of course.
Mentre i saronnesi sono in vacanza (nel senso, a casa a pennicare, visti i tempi che corrono la gita fuori porta costa troppo e c’è da pagare l’Imu, ma di questo parleremo fra poco) si consuma – ovviamente sotto traccia – l’inizio, anzi, la continuazione della fine di quella bella macchina che una volta funzionava benino (tanto da dare pochi problemi) che è la Saronno Servizi. Faide interne stanno falcidiando e rendendo a misero teatro di vendettine, sedioline (non poltrone da occupare) e quanto altro una cosa che fino a ieri bene o male stava in piedi, ma che oggi rischia di tramutarsi in un castello di carte pronto a crollare. Con buona pace dei socialisti (sempre loro, sembra fatto apposta, ma stanno in mezzo in tutto…) che dall’altro delle ben note 646 preferenze assicurano ai saronnesi che i posti di lavoro dei dipendenti non saranno toccati (e accusano di arroganza gli altri, pensa te…). Di questi tempi è grasso che cola, c’è da ammetterlo, per fortuna i seguaci un po’ immemori del passato di quello che era il “Garofano” un po’ più serio di quello saronnese odierno tranquillizzano tutti, perché in fondo quando c’è da aprir bocca su Dat e S.S. (tranquilli, non si parla di seconda guerra mondiale anche se sembrerebbe così, è solo la nostra municipalizzata) son proprio capaci, pontificando sui massimi sistemi. Per fortuna c’è l’opposizione, che fermissima sulle proprie posizioni sta facendo quello che meglio gli riesce di questi tempi: fare spallucce e far finta di niente, vai avanti tu che a me vien da ridere. Forse perché non ci sono più cose interessanti (o di interesse?) da difendere…

Manca qualcos’altro? Yes, of course. L’Imu. “Salviamo la prima casa”, ed è sacrosanto. Santo come l’assessore che nel nome della crisi universale che coinvolge Grecia, spread, borsa e robe varie deve recuperare soldi da qualche parte per far quadrare i conti. Ma vogliamo parlare di quello che penserà (commercianti vari compresi) chi dovrà pagare praticamente l’uno per cento (Avete letto bene, uno-per-cento) per portare avanti la baracca? Altro che i condoni fiscali “tombali”, qui di tombale c’è solo la fine che faranno certe attività.

Vi facciamo grazia del bilancio (ma ci torneremo, perché è più bello e divertente che vedere un film comico) e chiudiamo con la protesta dei vigili.
 La potete leggere su Varesenews  (http://www3.varesenews.it/saronno_tradate/articolo.php?id=230820) e qui non ce la sentiamo proprio di infierire sui soliti 646 che hanno eletto (o imposto, fate voi) a proprio paladino l’omino Bialetti-coi baffi perché sarebbe come sparare sulla croce rossa. Basterebbe però (ve lo raccomandiamo caldamente…) fare un giretto in Comune, e in cinque-minuti-cinque capireste qual è il morale della truppa di piazza Repubblica. Ricorda il titolo di un film, “Infelici e scontenti”.

Peccato che sia tutto maledettamente vero…

mercoledì 4 aprile 2012

Sette deleghe sotto i mari...


 Non servono gli articoli dei giornali di questi giorni, ma il semplice passa parola della gente comune.

    E pensare che, neppure un paio di mesi fa, il sindaco Luciano Porro (cui forse i suoi soldatini “camuffano” i rapporti manco fossero studenti che  falsificano le firme sul libretto delle giustifiche) dall'alto del suo scranno rassicurava tutti i concittadini sulle colonne del Saronno Sette, da mesi ridotto al bollettino settimanale della Giunta (e a palco dei mai tanto rimpianti comizi, ma almeno quelli si facevano solo in periodo elettorale) con tanto di spiegazione sui massimi sistemi in prima pagina, raccontandoci per l’ennesima volta la solita favola di Collodi: “Tutto va bene, la sicurezza è sotto controllo, i cittadini possono vivere sonni tranquilli”. Insomma, il rapporto del suo assessore alla sicurezza (l’omino coi baffi che non è Bialetti, ma è quello che fra le altre, ha le deleghe a organizzazione, comunicazione e partecipazione, risorse umane, polizia locale, prevenzione e sicurezza) regalava ai saronnesi una città tutta rose e fiori (o figlia dei fiori?) dove la sicurezza regnava sovrana e nessuno aveva nulla da temere. Peccato che ogni giorno  - basta guardare i giornali, on line e in edicola (ma l’assessore in questione non è quello alla comunicazione????) per capire che la realtà è ben diversa. Quartieri assediati dai ladri, furti quotidiani, tanti in pieno giorno: ma perché preoccuparsi quando abbiamo i 30 all'ora, le piste pedonali improvvisate, la città sostenibile e un bel parcheggio per le bici dei dipendenti comunali perfettamente funzionante anche in inverno (in attesa di quello sotterraneo in piazza Saragat)?
Quello che fa davvero tristezza è come, nel sacro nome del manuale Cencelli (che si starà rivoltando nella tomba, perché hanno pure sbagliato i conti che erano ben chiari, in quel “capolavoro” della letteratura politica) sia stato distribuito (non “assegnato”, che avrebbe significato almeno dato per merito) a un noto professore che ha collezionato alle elezioni la bellezza di 49 preferenze (con due panini e tre etti di salame prendi più punti all’Esselunga o al Carrefour, e ti danno pure il premio) su un totale di 646 (pari al notevolissimo 3,38 per cento) di una forza politica che forza pare proprio non essere (e anche qui certi sostenitori del glorioso garofano o con la pipa in bocca si staranno rivoltando nella tomba). Ma si sa, bisogna accontentare tutti, come accaduto pochi giorni fa con Legambiente, e allora avanti coi carri, tutti nelle missioni. Ma facciamo un bel riassuntivo, veloce veloce.

Cattivoni – diranno – ma vediamo in questo lungo periodo i mirabili risultati raccolti dall’assessore coi baffi, che di deleghe ne ha, e anche importanti.
Tipo comunicazione e partecipazione: cioè il Saronno Sette megafono della giunta e partecipazione pari a quella di un vecchietto di 90 anni alla maratona di New York.
Risorse umane? Speriamo il riferimento non sia a quelle del comune perché fra rimescolamenti vari e “ottimizzazioni” (adesso le chiamano così) il malcontento è pari a quello delle truppe italiane al ritiro dopo la disfatta di Russia.
Polizia locale? Ordini, contrordini, guerra dei carciofi, appostamenti trappola per i 30 all’ora, vigili di quartiere in movimento… NCS direbbe il compianto Zampetti, non ci siamo….
Prevenzione e sicurezza? Chiedere qua e là ai saronnesi. Furti nelle case, criminalità crescente, stazione invivibile dopo una certa ora (non ci sono i fondi per gli straordinari, però mettiamo pure un altro assessore che noi ci riduciamo la paga….) centro città terra di nessuno.
Davvero grandi risultati: sarebbe bello però rendersi conto, che il titolo di “professore” non autorizza a pontificare sul tutto. Pretendendo di avere sempre ragione. Soprattutto se 49 (su oltre 19mila) cittadini ti hanno scelto. Terza della lista (che ha preso il tre e spiccioli per cento). Non dimentichiamolo, non lo dimentichi chi continua a pontificare e a far finta che tutto va bene: perché non è vero. Se almeno l’omino coi baffi ci facesse un bel caffè…

Saronno: La sicurezza non sociale, i partiti e l'Assessore

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO


Egregio Direttore,
dal Suo Giornale ho avuto modo di assistere all'ennesimo capitolo della storia d'amore tra l'Assessore Nigro del Comune di Saronno e la sezione locale della Lega (ogni volta che a Lega scrive qualcosa ottiene subito una risposta piccata: incredibile!); stavolta il tema è stato "la sicurezza" e la mancata convocazione della Commissione che se ne occupa che -stando all'Assessore- non è compito dell'Amministrazione che, invece, si occupa di sicurezza "sociale" (da ignorante nemmeno io sapevo cosa fosse... e sempre grazie al Vostro Giornale ho avuto modo di sapere che non sono l'unico (lettera di Gabriele C.)).

Oggi apro il sito del Comune e leggo su SaronnoSette che il Partito Democratico (pag 6) parlando a tema "sicurezza" (quella che tutti noi "volgo" intendiamo) dice -testuale- "crediamo sia compito dell’Amministrazione Comunale intervenire con proposte concrete"; il medesimo articolo è stato rilanciato sul sito del PD di Saronno.
Mi sembra un proposito serio e condivisibile.
L'unica domanda che mi faccio è perchè l'Assessore competente per la sicurezza "sociale" non abbia avanzato proposte concrete limitandosi solo a spiegare differenze "semantiche" e a rimandare il compito della sicurezza "volgare" alle Forze dell'Ordine come fosse argomento che non appartiene alla Pubblica Amministrazione.
Deduco che a Saronno abbiamo un Assessore competente per la sicurezza sociale ma incompetente per la sicurezza volgarmente intesa; abbiamo almeno due partiti, il PD e la Lega, che hanno detto, con differenti modi e "ricette", che la sicurezza (quella volgare) è importante.
Non so: si è sgravato l'Assessore Campilongo di due aspetti così che si potesse concentrare sul PGT, non si riesce a trovare un Assessore per la sicurezza "volgare" ad oggi mancante? O al limite redistribuire le deleghe (ben sette) dell'Assessore Nigro in modo che possa concentrarsi sulla sicurezza sociale in santa pace lasciando la sicurezza volgare a qualcuno che la ritenga importante.

AugurandoLe un buon pomeriggio,

francesco banfi, Saronno

Per conoscenza inoltro la mail anche a iSaronno: si senta libero di condividere le mie riflessioni.

Buona Pasqua!


mercoledì 21 marzo 2012

Sette x sette.... Bubusettete!

E con questo fanno sette. Tipo sette spose per sette fratelli, o meglio ancora i sette nani. No, non ci sono film o favole, purtroppo: si tratta semplicemente della finora immobilissima giunta saronnese, che forse per dare una scossa al proprio encefalogramma molto simile alla pianura padana (piatto, con qualche lieve sussulto, nulla di che, proprio come l’opposizione padana saronnese di questi tempi) ha cercato come ciambella di salvataggio il pass nella stanza dei bottoni di un esperto (?) di mobilità, dopo che sulla mobilità (vedi i 30 all’ora, ma è solo la punta dell’iceberg) si è già giocata gran parte della propria credibilità. E allora, ci troviamo di fronte all’ammissione di un fallimento? Non solo, purtroppo. L’allargamento della Giunta (fra malumori interni che i soliti noti negano ma ingoiano a forza di Maalox) va anche letto in altra ottica. Quale? Ma semplice, ritrovare (anche) le simpatie di quel gruppo cui il neo assessore fa parte, perché in fondo qualche consenso del popolo dei politici scontenti non fa mai male. Che poi il povero neo assessore (persona senza dubbio in gamba) si trovi di fronte a una situazione drammatica, per non dire compromessa, è come dare in mano la patata bollente a uno cui han promesso una poltrona comoda con vista sul mare, ma che ben presto si troverà a sedere su una sedia più scomoda della panca di una chiesa al momento della consacrazione del pane, o al sedile di una carrozza delle Fnm anni ’80, se preferite il profano al sacro. Risibile (quasi da Zelig) anche la “non petita” spiegazione che tutti si ridurranno il compenso per non aumentare il monte stipendi della giunta e foraggiare quello del neo arrivato: ma i nostri valenti amministratori, in tempi di vacche magre, non  potevano farlo prima magari finanziando, con quei soldi, progetti di carattere sociale che a loro dire non sono mai stati portati avanti proprio per carenza di denaro? La sostanza è una cosa, i giochetti sono un’altra. Incredibile a dirsi, sono subito fioccati i comunicati stampa in cui si loda la giunta di una decisione di tale importanza (ma i socialisti sono solo concentrati sulla lotta dei carciofi o a scontentare metà dei dipendenti comunali?). E’ il segno, come nella migliore tradizione della fortunatamente scomparsa U.R.S.S. che la verità (chiamatela pure Pravda, se conoscete un filo la storia) che ci propinano è ben diversa dalla realtà dei fatti. I sette attuali reggitori, comprensivi del sindaco predicatore hanno solo una gran fortuna: l’assenza di una benché minima opposizione. Che se avesse un briciolo di cognizione di causa avrebbe già fatto polpette di gente che fa fatica a metter giù persino una delibera di Consiglio. “Sic transit gloria mundi”: però occhio che il conto alla rovescia è iniziato, e non sai mai che sorpresa possa spuntarti dietro l’angolo….